ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI

30.11.2024

ALLERGIE E INTOLLERANZE

Qual è la differenza? Un'allergia alimentare è causata dalla reazione del sistema immunitario verso un alimento; con l'intolleranza, invece, il più delle volte è un problema con la digestione del cibo. Ad esempio: essere allergici al latte è diverso dal non essere in grado di digerirlo correttamente a causa dell'intolleranza al lattosio. A volte, le reazioni allergiche al cibo possono essere gravi, anche potenzialmente letali.

Le allergie alimentari coinvolgono:

  • L'immunoglobulina E (IgE), un anticorpo che si muove attraverso il sangue;
  • I mastociti, presenti in tutti i tessuti del corpo, ma soprattutto nel naso, nella gola, nei polmoni, nella pelle e nel tubo digerente.

La prima volta che si assume un alimento verso il quale si è allergici, alcune cellule producono molte IgE contro la causa scatenante l'allergia (allergene), l'IgE si attacca alla superficie dei mastociti, iniziando a creare una reazione. Durante la successiva assunzione di quell'alimento, l'allergene interagisce con l'IgE, mettendo in azione i mastociti, ed essi rilasciano sostanze chimiche come l'istamina. A seconda del tessuto in cui si trovano, queste sostanze chimiche causeranno vari sintomi e, poiché alcuni allergeni alimentari non vengono scomposti dal calore della cottura, dagli acidi dello stomaco o dagli enzimi che digeriscono il cibo, possono attraversare il flusso sanguigno. Da lì, possono viaggiare per il corpo e causare reazioni allergiche diffuse. Il processo di digestione influenza la tempistica e la localizzazione della reazione, con sintomi come: vomito, diarrea, dolore addominale, ipotensione, orticaria, eczema, asma. Tutto si svolge nel giro di pochi minuti fino a un'ora dopo l'assunzione del cibo incriminato. Allergie più comuni negli adulti: arachidi, noci, molluschi (compresi gamberi, aragoste e granchi); nei bambini, gli allergeni alimentari che causano spesso problemi sono: uova, latte, arachidi.

SINDROME DA REATTIVITÀ CROCIATA

Quando si verifica una reazione allergica pericolosa per la vita, in seguito all'assunzione di un determinato alimento, il medico, probabilmente, raccomanderà di evitare anche cibi simili; ad esempio, se c'è una reazione ai gamberi, si potrebbe essere allergici anche ad altri molluschi, come: granchi, aragoste. Questo fenomeno è chiamato reattività crociata. Un altro è la sindrome da allergia orale, in persone che sono altamente sensibili all'ambrosia, le quali, durante la stagione della sua fioritura, possono manifestare sintomi allergici con l'assunzione del melone; allo stesso modo, chi soffre di grave allergia ai pollini di betulla, può reagire anche alla buccia della mela.

ALLERGIA ALIMENTARE DA ESERCIZIO FISICO

Almeno un tipo di allergia alimentare ha bisogno di più di una semplice ingestione di un allergene, per causare una reazione: se si soffre si un'allergia alimentare indotta dall'esercizio fisico, non ci saranno manifestazioni visibili, finché non si compia un'attività di tipo fisico. Quando la temperatura corporea aumenta, inizia una sensazione di prurito insieme a quella di "vuoto nella testa", fino ad avere un vero e proprio shock anafilattico. Fortunatamente, la cura è semplice: è sufficiente non ingerire quel cibo un paio d'ore prima di allenarsi.

COMPRENSIONE DELLA PRESENZA DI UN'ALLERGIA

Una diagnosi differenziale è effettuare un percorso per comprendere se si è di fronte ad un'allergia alimentare, ad un'intolleranza alimentare o ad altre malattie. Quando ci si reca presso il medico col sospetto personale di avere un'allergia, si devono prendere in considerazione altre cose che potrebbero causare sintomi analoghi, tra i quali:

  • Avvelenamento del cibo;
  • Additivi alimentari (solfiti, glutammato monosodico e coloranti);
  • Intolleranza al lattosio;
  • Intolleranza al glutine;
  • Altre malattie;
  • Trigger psicologici.

Gli alimenti possono essere contaminati da batteri e tossine, imitando reazioni da allergia alimentare (si tratta, invece, di intossicazione alimentare). L'istamina può raggiungere livelli elevati nel formaggio, in alcuni vini e in certi tipi di pesce, specialmente tonno e sgombro non refrigerati correttamente. I solfiti vengono prodotti naturalmente durante la fermentazione del vino e vengono aggiunti ad altri alimenti per migliorarne la freschezza o prevenire la crescita delle muffe; alte concentrazioni di solfiti possono causare problemi in persone con asma grave: emettono un gas chiamato biossido di zolfo, respirato dalla persona mentre sta ingerendo il cibo; questo gas irrita i polmoni e può scatenare un attacco d'asma. Il glutammato monosodico è naturalmente presente negli alimenti come pomodori, formaggio e funghi; viene aggiunto per aumentare il sapore e, se consumato in grandi quantità, può causare vampate di calore, mal di testa, pressione del viso, dolore toracico. L'intolleranza al lattosio, la più comune, colpisce almeno 1 persona su 10; la lattasi è un enzima nel rivestimento dell'intestino e, se non si possiede abbastanza lattasi, il lattosio non viene digerito, con conseguente gonfiore, mal di stomaco e diarrea. L'intolleranza al glutine è correlata alla celiachia, ed è causata da una risposta immunitaria anormale al glutine, una proteina presente nel grano e altri cereali. Diverse altre malattie condividono i sintomi con le allergie alimentari, tra cui ulcere e cancri del sistema digestivo, comportando vomito, diarrea, crampi. Alcune persone possono manifestare un'intolleranza alimentare collegata ad un trigger psicologico: un evento spiacevole, spesso durante l'infanzia, soprattutto legato all'ingestione di un cibo particolare, può portare a sensazioni spiacevoli, anche da adulti.


A cura di Paola Elena Ferri

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