ALLERGIA AL NICHEL

20.09.2024

Il nichel è un metallo presente in molti oggetti di uso comune e per questo è difficile evitarne il contatto nella vita quotidiana. Viene ceduto in minima quantità dalle leghe metalliche, ma risulta poco tossico in quanto scarsamente assorbito dall'organismo. Tuttavia può essere talvolta responsabile di alcune patologie, prevalentemente da contatto. Inoltre può essere presente come contaminante nelle acque di acquedotto e benché questa contaminazione sia pressoché irrilevante da un punto di vista tossicologico, può però arrecare qualche disturbo alle persone particolarmente sensibili alla sostanza; tuttavia, le indicazioni sulla sua eventuale restrizione che comporti l'uso di acqua minerale, anche per cucinare, è rarissima e limitata a casi di estrema gravità.


Negli ultimi anni, allergie, intolleranze ed infiammazioni dovute al nichel stanno aumentando di frequenza. Anche se molti ritengono che siano prodotte unicamente dal contatto con le leghe metalliche che lo contengono, secondo studi recenti un buon numero di queste patologie guarisce - o almeno migliora nettamente - seguendo una dieta di rotazione sui cibi ad elevato contenuto di nichel solfato (o solfato di nichel).


Una delle cause che ha portato ad una maggiore presenza di sovraccarico da solfato di nichel è legato all'uso massiccio da parte dell'industria alimentare di grassi vegetali idrogenati e non idrogenati. In virtù della presenza di abbondanti residui di solfato di nichel nella lavorazione dei grassi vegetali la dieta di chi ha un'infiammazione dovuta al nichel oggi è una dieta che agisce in particolare su molti cibi industriali.


La possibilità che i sali di nichel siano introdotti con l'alimentazione è diventato un problema rilevante.


Dove si trova?

Il nichel è presente in quasi tutto ciò che fa parte della nostra vita, che tocchiamo, che mangiamo, che indossiamo. Ecco una piccola carrellata:
- COSMETICI
- BIGIOTTERIA
- CELLULARI
- MONETE
- OROLOGI
- FIBBIE, CINTURINI, CERNIERE, CHIUSURE LAMPO
- ACCENDINI
- CHIAVI DI CASA
- UTENSILI DA CUCINA
- AGHI, FORBICI E DITALI
- SEDIE DI METALLO
- MANOPOLE, MANIGLIE
- COLORANTI PER OGGETTI DI VETRO, STOVIGLIE IN TERRACOTTA, PORCELLANA
- LIQUIDI E MATRICI PER FOTOCOPIATRICI E STAMPE
- BATTERIE ALCALINE
- AGHI PER ELETTROCOAGULAZIONE, AGOPUNTURA, MESOTERAPIA
- PROTESI ORTOPEDICHE, VALVOLE CARDIACHE, LAVORI ODONTOIATRICI
- OGGETTI DI COTONE E ZINCO LUCIDATI IN NERO
- SMALTO VERDE
- LEGHE E RIVESTIMENTI DI NICHEL
- ADDITIVI PER CARBURANTI, INSETTICIDI, REAGENTI
- CATALIZZATORI PER MATERIALE PLASTICO... e tanto ancora...


DOSE GIORNALIERA di NICHEL
La dose giornaliera di assunzione di nichel varia a seconda della quantità di vegetali e alimenti di origine animale consumati. Le diete ricche di alimenti vegetali, l'assunzione è di circa 900 microgrammi al giorno di nichel. E' stato indicato un ottimale fabbisogno giornaliero di nichel : 25-35 microgrammi. Circa l'1-10% di nichel negli alimenti viene assorbito nel tratto gastrointestinale e il rimanente viene escreto. Il tenore di nichel del cibo è in parte determinato dai componenti del suolo, in cui il cibo è stato coltivato, i pesticidi utilizzati su di essi e le attrezzature utilizzate per la manipolazione del cibo. Il nichel negli alimenti può variare notevolmente da regione a regione.

ALIMENTI CHE CONTENGONO NICHEL (indicativa):
Cozze, Cioccolato, Liquirizia, Frutta secca, Alimenti lievitati, Asparagi, Legumi, Seme di lino, Semi di papavero, Farina d'avena, Crusca di frumento, Cibi integrali, Crusca d'avena, Lievito, Farina di soia, Grano saraceno, Funghi, Ostriche, Uova, Lamponi, Ribes nero, Cavolo, Prezzemolo, Aglio, Rafano, Farina di mais, Segale, Orzo, Insaccati, Pollo allo spiedo, Fegato, Rene, Cetriolo, Formaggio lavorato, Cipolla, Barbabietola rossa, Spinaci, Mais, Insalata, Carote, Zucca, Pera, Fragole, Gelso, Albicocche, Banane, Frutta secca, Vino, Tonno, Sgombro, Aringhe, The, Pectina, Rabarbaro, Carrube ...


Cibi da evitare o di cui controllare la composizione:
Aringhe, Asparagi, Avena, Biscotti, Brioches, Cacao, Caramelle, Cibi in scatola, Cioccolato, Cipolla, (se usata solo per insaporire va bene), Crackers, Crostini, Dadi da brodo (tutti, anche vegetali), Fette biscottate, Focaccia, Fritti, Frutta secca, Funghi, Gelato industriale, Grano saraceno, Grassi cotti (con qualsiasi tipo di olio), Grassi vegetali idrogenati, Grassi vegetali non idrogenati e cotti, Grissini, Kiwi, Lenticchie, Mais, Margarine, Marmellata (controllare l'etichetta per l'eventuale presenza di grassi), Merendine industriali, Miglio, Olii/grassi idrogenati e non idrogenati, Ostriche, Pan carrè, Pane all'olio, Pane integrale, Pasticcini, Patatine fritte, Pera, Polenta, Pomodoro, Pop corn, Prugna, Rabarbaro, Snacks, Spinaci, Torte, Uva passa...

SNAS
L'ingestione dei cibi contenenti nichel può, in alcuni soggetti, provocare la sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS).


Il nichel è un metallo pesante duro, bianco-argento, altamente resistente all'aria e all'acqua. Si trova nel suolo (5-500 mg/kg), nei tessuti vegetali (0,5-5 mg/kg), nei tessuti animali (0,1-5 mg/kg) e nell'acqua dolce (5-100 mg/L). La concentrazione nel suolo e nei tessuti vegetali può variarare da zona a zona a seconda del tipo di terreno, dall'impiego di fertilizzanti sintetici e pesticidi, dalla contaminazione degli scarichi industriali e dalla distanza del suolo dalle fonderie di nichel. Il nichel partecipa insieme al ferro alla formazione dell'acciaio inossidabile. L'Italia è il primo Paese in Europa per prevalenza di allergici al nichel (32,1%) e le donne sono più interessate degli uomini. La prevalenza della sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS) nel sesso femminile è decisamente elevata, dal 15-20% di alcuni studi al 25% di altri. Nell'uomo maggiormente responsabili di sensibilizzazione sono i motivi professionali. La prevalenza della sensibilizzazione nella popolazione non selezionata di sesso maschile varia fra il 2 e l'8%.Patogenesi
La capacità del nichel di indurre una reazione allergica è dovuta alla presenza di due elettroni spaiati nella sua orbita periferica. Questo permette un legame organico con peptide o proteine che formano complessi-antigene responsabili della reazione allergica.

Sintomatologia
I sintomi della sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS) si dividono in sintomi extra-cutanei e cutanei. I sintomi extracutanei possono essere: sintomi gastrointestinali (vomito, diarrea, dolori addominali, gonfiore e tensione addominale, stipsi, pirosi), sintomi respiratori (rinite e asma), sintomi neurologici (cefalea), sintomi generali (febbre, fibromialgie, artralgie, sindrome da stanchezza cronica).
I sintomi cutanei sono rappresentati dalla dermatite sistemica da contatto (DSC) che consiste in lesioni cutanee non circoscritte ai siti di contatto con il metallo. Le sedi più comunemente colpite dalle eruzioni eczematose o meno sono le pieghe dei gomiti, il collo, l'interno coscia, il palmo delle mani, i margini laterali delle dita e le piante dei piedi.

Diagnosi
La diagnosi di sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS) è molto più complessa rispetto alla diagnosi di una dermatite allergica da contatto. Il patch test (ovvero l'applicazione di un cerotto contenente nichel per 48-72 ore) viene eseguito per confermare la sensibilizzazione al nichel, ma l'unica possibilità di diagnosi definitiva è il test di provocazione che riproduce l'esposizione naturale. Nel caso dell'esposizione per via alimentare il procedimento diagnostico prevede, come per tutte le allergie ed intolleranze alimentari, il test di provocazione orale con l'alimento sospetto preceduto dalla dieta di eliminazione diagnostica dell'alimento stesso. Un altro metodo per diagnositicare la sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS) è il patch test della mucosa orale che consiste nell'applicazione nella bocca dei pazienti di dischetti imbevuti con una soluzione di solfato di nichel in grado di provocare, nei soggetti sensibili al nichel, lesioni locali o generali.


Trattamento
Chi presenta la sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS) deve attenersi alle seguenti indicazioni alimentari:

  • Evitare tutti i cibi normalmente ad alto contenuto di nichel (come cacao, cioccolato, semi di soia, farina d'avena, noci, mandorle, legumi freschi e secchi)

  • Evitare tutte le bevande e gli integratori vitaminici con niche e il cibo in scatola

  • Preferire alimenti di origine animale anziché vegetale in quanto generalmente contengono meno nichel

  • Consumare latte e derivati in quanto il contenuto di nichel è basso

  • Consumare cibi preparati con riso, grano raffinato, patate, cavoli e cetriori

  • Tra i frutti si possono assumere banane, mele e agrumi

  • Tè e caffè possono essere consumati, ma con moderazione

  • Per la cottura non devono essere utilizzati utensili nichelati

  • Non va bevuta né usata per cucinare la prima acqua che esce dal rubinetto la mattina, in quanto il nichel può essere stato rilasciato del rubinetto durante la notte

  • Evitare Il fumo di sigaretta visto che nelle sigarette il nichel è presente in misura di 1-3 μg per sigaretta

Cosa mangiare e come difendersi, quindi?

Sembrerebbe piuttosto complesso nutrirsi in modo adeguato, vista la grande quantità di alimenti preconfezionati, proposti da supermercati e centri commerciali; inoltre, ristoranti e luoghi di ristoro sono preparati per intolleranze già note, come quella al glutine e al lattosio, e, spesso, utilizzano ingredienti già combinati tra loro che contengono molto nichel, se non altro perché associati tra loro. Nel corso di questi 9 anni, ho avuto la possibilità di creare, per me e per altri, alcune ricette da fare in casa, anche per vegetariani e vegani (questi ultimi, i più colpiti dalla scarsità di alimenti permessi); unitamente ad esse, grazie ai miei studi di naturopatia e floriterapia, ho potuto trovare rimedi utili per sostenere il corpo in questa lotta contro l'accumulo del metallo incriminato. Esistono, poi, numerosi piccoli accorgimenti da seguire, quando ci si reca in un luogo pubblico non attrezzato per questa allergia.


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Gli articoli riportati in questo blog non costituiscono terapia e non si sostituiscono al medico, bensì si propongono di stimolare la creatività individuale per la ricerca del proprio cammino naturale, al fine di un benessere psico-fisico equilibrato.